venerdì 28 gennaio 2011

CMC Marine: un nuovo impianto di stabilizzazione ad attuazione elettrica!

La CMC Marine, l'azienda di Como che fa capo all'ing. Alessandro Cappiello, ha presentato al Salone di Genova lo stabilizzatore con attuatore elettrico denominato 16BR, modello più piccolo del precedente Stabilis Electra 18BR.
Le dimensioni contenute del 16BR, lo rendono l'ideale per l'applicazione su imbarcazioni tra i 16 e i 22 metri, yacht che mai prima d'ora si era pensato di stabilizzare attivamente, creando così una nuova fetta di mercato.
Ma il Salone di Genova ha visto anche altri prodotti esposti da CMC Marine: quattro modelli diversi di Stabilis, e due modelli di Dualis, i bow thruster a doppia elica controrotante ed una demo del Dia-Log, sofisticato sistema di controllo degli impianti pinne.
Si tratta di prodotti di altissima qualità che testimoniano una volta per tutte il dinamismo e l'affidabilità di questa azienda così attiva nel settore nautico.

Per informazioni
CMC Marine srl
Via San Michele del Corso, 10
22100 Como
Tel. +39 031 526161
Fax +39 031 5000231
www.cmcmarine.com
info@cmcmarine.com

DO.VI. International Boating

La DO.VI. International Boating è una società nautica nata nel 1995 che vanta da oltre 50 anni esperienza tramandata da padre in figlio: infatti l'esperienza "del lupo di mare" di Raffaele Cicala si fonde all'innovazione dei figli Stefano e Domenico.
Nata per il rimessaggio e l'assistenza a terra dei natanti, nel 1995, subisce una prima trasformazione, quando al rimessaggio si aggiunge l'importazione di imbarcazioni americane usate (le più quotate nel settore nautico quali: cigarette, scarab, boston whaler, robalo, dusky, sea ray, aquasport e funtain).
Consolidate le basi della società, cercando di fondere l'esperienza personale, alla solidità delle costruzioni americane, ed al design italiano, nel 2002 la DO.VI. International Boating oltre ad importare imbarcazioni, diventa anche costruttrice, mirando sempre ad una clientela più esigente ed attenta a questo settore; ecco che nasce "One Way 100", un'unità marina di 10 metri ft, costruita interamente in vtr-kewlar e poliuretano espanso, circondati da neoprene della migliore qualità. Insomma un gommone dalla imponente presenza e dalle prestazioni a dir poco uniche ed esaltanti.
Nel 2004 la società, mette in cantiere anche "Ocean Drive 85", una unità più piccola, di metri 8,50 ft, ma con lo stesso criterio di costruzione, e nel 2005 è nato anche "U.S. ONE 135" Ammiraglia della DO.VI. International Boating una imponente unità da diporto di metri 13,50 ft. con 4 posti letto, e confort non facili da trovare in un qualsiasi gommone.
Ad oggi la DO.VI. International Boating costruisce gommoni da 6,40 a 15 metri f.t.

Per informazioni
DO.VI International boating srl
Tel. +39 081 6173764 - Cell. +39 393/2321739 - +39 393 3013238
www.doviboat.it - info@doviboat.it - doviboat.italia@alice.it

Dentici e Ricciole...col vivo!

L'autunno è il mese della pesca a traina: passano lungo le coste della nostra Penisola, su varie batimetriche di fondo, una moltitudine di specie di pesci pelagici predatori, fra cui lampughe, lecce, tonnetti, palamite e... ricciole!
Che bello poter insidiare e catturare qualcuno di questi pesci, in modo particolare, l'ultima specie citata: la ricciola! Oltre ad allietare la gioia dei commensali, in quanto presenta carni pregiate, la ricciola offre grandi soddisfazioni sotto il profilo sportivo. E' un'indomita combattente, in modo particolare, quando la si allama utilizzando lenze di ridotto libbraggio. Questo predatore, di solito, fa vita gregaria e spesso e volentieri, divide il suo territorio di caccia alla minutaglia, con un temibile concorrente: il dentice. Quest'ultimo, altro ambito pesce annoverato come preda principe per la traina, presenta molte affinità ed analogie di vita comportamentali come quelle della ricciola e quindi, per il trainista, è un'altra potenziale preda da unire nelle ordinarie catture relegate alla traina. E' necessario tuttavia apportare alcune modifiche nei finali per poter pescare nello stesso tempo sia la ricciola che il dentice. Ma vediamo come si possono pescare a traina questi nobili pesci, partendo da quello che occorre, e cioè dalle barche più adatte, le attrezzature più equilibrate e le esche più catturanti.

Le barche
Per quanto riguarda la scelta delle barche più idonee a questo tipo di pesca, tutte più o meno, rispondono ai requisiti richiesti, ossia, navigare a velocità ridotta, per presentare nel migliore dei modi, le nostre esche vive o naturali morte e nel contempo, concedere spazi, sufficientemente validi per operare a bordo in modo agevole, esente da eventuali rischi di finire a mare. Pertanto, nei limiti delle possibilità, barche con: pozzetti ampi, sicuri, con murate sufficientemente alte, almeno abbondantemente sopra le ginocchia, da poter ben assicurare il pescatore, anche in caso di mare formato. Poi sarà necessario disporre a bordo di una vasca per il vivo, con un ottimo impianto di circolazione dell'acqua di mare. Tornando alle barche, vanno egregiamente bene le pilotine da pesca, i gozzi, naturalmente i fisherman, i center console e addirittura anche i gommoni, se equipaggiati a dovere. Ultima cosa molto importante per praticare questa disciplina, ripeto, la velocità, che deve essere estremamente ridotta, quando si utilizzano esche vive, rappresentate dal calamaro e dalla seppia, e cioè 0,8 - 1,3 nodi orari e fino a circa 1,6/1,8, quando si impiegano pesci-esca come l'aguglia, il sugarello, altri pesci, oppure quando si innesca il calamaro e la seppia morti. Quando si naviga a circa 1,8 nodi, il trascinamento in acqua dei cefalopodi morti, produce un effetto dinamico, vitale, che simula l'animale vivo.

Le attrezzature
Le attrezzature primarie come le canne ed i mulinelli, saranno scelti nei libbraggi che spaziano: dalle 12/20 alle 20/30 per le canne ed un 2,5/0 - 4/0 per i mulinelli a tamburo rotante che corrispondono alle misure delle 20 e delle 30 lbs. Le peculiarità richieste dalle canne, sono quelle che, devono offrire una buona percentuale di carbonio nel composito dei loro materiali medesimi. Tutto questo per combattere nel migliore dei modi le prede, in modo particolare, quelle di taglia cospicua. Sono da preferire quelle canne dotate di passanti ad anello con pietra in SIC od Alconite ad alta dispersione di calore per limitare le abrasioni delle lenze e per poter far scorrere bene la lenza, che è realizzata nel complesso, con nodi di giunta spesso voluminosi etc.. Dulcis in fundo, la qualità dei mulinelli, che deve essere rigorosamente di qualità. Il mulinello deve possedere delle frizioni precise e sensibili, con parti in carbonio e con altri componenti meccanici che devono essere di altrettanto valore, per resistere alle fughe repentine dei pesci ed alle trazioni forzate, continue... decisamente impegnative.
Nella sintesi un ottimo abbinamento può essere così formato: canne tipo Stand Up(mt 1,80 circa) o Trolling(mt 2,15 circa) leggermente più lunghe, dotate di azione progressiva maggiore delle Stand Up e mulinelli con freno a leva da 30 lbs.
Le madre lenze, ed i finali
Supponendo di scegliere una delle due tipologie di canne citate, vi abbineremo un mulinello da 30 lbs, pronto per avvolgerci la madre lenza.
La scelta di quest'ultima, può orientarsi sia sul monofilo tradizionale da 30 lbs che è uno 0,50mm, sia sul multifibra di parimenti libbraggio oppure un 40 lbs. Come opinione personale è quella di consigliare di avvolgere il multifibra, in quanto è più sensibile alle tocche del pesce e nel contempo essendo lo stesso di sezione più ridotta, a parimenti libbraggio, offre meno resistenza alle correnti marine. L'avvolgimento deve essere tale da coprire quasi tutta la bobina, lasciando lo spazio sufficiente tra il corpo del mulinello e della bobina, per ben accettare una ventina di metri di finale. Per evitare di interporre la girella a cui dovremo fissare il piombo guardiano, che con uso impegnato e continuato potrebbe arrecare danni agli anelli della canna, faremo un'asola di circa 30 cm sul capo libero della stessa lenza madre. Prima di realizzare l'asola, dovremo avere l'accortezza di rinforzarla proprio negli ultimi 30 centimetri, con del dacron da 80 lbs, infilando il capo libero nello stesso dacron e farlo scorrere per almeno 50/60 centimetri. Successivamente si procede a realizzare l'asola con un nodo: gassa d'amante. Fisseremo poi, sia l'aggancio del piombo guardiano, sia con una "bocca di lupo", la ventina di metri di nylon a seguire dello 0,60, a cui legheremo successivamente una girella piccola, di quelle modernissime da 80 lbs. Al seguito di questa si staccherà il finale vero e proprio, composto da un paio di metri di fluorocarbon dello 0,60 la cui estremità liberà andrà "doppiata" per 40/60 cm, con un nodo a "8" oppure, il nodo apposito chiamato spider hitch. A questo punto, inseriremo 2 ami ad occhiello nella lenza doppiata, di cui uno, il primo, avrà la funzione di trainante, scorrevole del 4/0 o 5/0 e l'altro, il secondo, sarà quello ferrante o fisso del 6/0 o 7/0. Per il montaggio di questi, è necessario procedere così: prima si inserisce l'amo trainante nella doppiatura e poi si inserisce l'altro e lo si lega con un nodo Palomar o con altri nodi. L'amo trainante che deve essere anche scorrevole, va fissato sulla lenza doppiata con un piccolo spezzone di monofilo dello 0,50 con un nodo uni od equivalente per la legatura degli ami. Se il nostro pesce-esca sarà di grandi dimensioni, come un bel sugarello o un'aguglia di 50 cm, è possibile inserire un secondo amo scorrevole, per un totale di 3 ami fissati.
La tecnica
La prima fase della pesca è quella di reperire l'esca viva, rappresentata da specie di pesci facilmente catturabili come il sugarello e l'aguglia, oppure, il calamaro o la seppia. Per evitare di dilungarci troppo nei dettagli, spiegando di come si possono catturare tutte queste esche, per le quali sarebbe necessario redigere un altro articolo, illustrerò nella sintesi, come si può catturare uno solo dei pesci citati in modo rapido e pratico, di grande effetto pescante per le ricciole e per i dentici: il sugarello.
E' notorio che i numerosissimi banchi di sugarelli, stazionano in prossimità dei cappelli delle secche al largo della costa, oppure nei vari interstrati d'acqua dai circa 20 fino ad oltre 70 metri di profondità. Questi pesci sono facilmente localizzabili con l'ecoscandaglio e spesso, sono misti ad altre specie come boghe, menole e sgombri. Localizzate le nostre "esche", è necessario usare un bolentino leggero a tre ami, con un piombo finale, innescato con dei gamberetti, oppure utilizzare il Sabiki che è una lenza giapponese apposita, già confezionata, costituita da piccole esche artificiali dotate di perline fosforescenti. Se queste lenze si calano con dei piombi, proprio dove stazionano i nostri amici, sarà sufficiente imprimere delle sollecitazioni ai nostri richiami per assicurare le preziose allamate. Per una giornata di pesca, sono sufficienti alcuni esemplari, che dovremo tenerli in vita nella nostra vasca per il vivo. A questo punto, ipotizzando di avere catturato 6 o 7 sugarelli e mantenuti vivi nella nostra vasca per il vivo, decidiamo di andare in pesca, laddove i nostri predatori di solito stazionano, e cioè, nei punti cospicui della costa o in prossimità di scogliere o secche più o meno distanti dalla costa a profondità variabili dai 15 ai 60 metri circa di profondità. Localizzato il punto, prima di effettuare l'innesco alle due canne piazzate, la nostra strategia è quella di tentare sia il dentice che la ricciola. Per il dentice, dovremo portare una delle due lenze a disposizione a contatto del fondo e l'altra, a circa mezz'acqua per meglio insidiare la ricciola.
La canna per i dentici
Per l'innesco e l'affondamento della lenza per i dentici si procede così prendiamo un pesce dalla vasca e lo inneschiamo così: l'amo trainante dovrà trafiggere il pesce nella zona tra la bocca ed il naso, mentre l'amo fisso verrà inserito nella zona tra l'addome e la coda, senza ledere organi vitali. Dalla canna da traina armata e fissata nel portacanne del trincarino, sfileremo il finale con la relativa lenza, tutto con la barca in navigazione a circa 1,5 - 1,8 nodi.
appena giunti all'asola di unione tra la madre lenza ed il finale, agganceremo con un piccolo moschettone il piombo guardiano di circa 400 grammi tramite uno spezzone di monofilo dello 0,35 lungo mt 1,5-2. Appena il piombo giunge sul fondo, solleviamo con un giro di manovella il medesimo ed inizia la nostra pesca con il sugarello, che flotta nelle strette vicinanze del fondo. Praticamente avremo: la madre stesa con il piombo vicinissimo al fondo, con 22 metri di finale che segue, formato da 20 metri dello 0,60, più la girella, più gli ultimi due metri, di fluorocarbon sempre dello 0,60, con gli ultimi 50 cm doppiati e col pesce innescato. La lenta navigazione dovrà avere un percorso... sali e scendi nelle scarpate delle secche, notoriamente frequentate dai nostri amici. Tutto dovrà essere sotto controllo, anche per delle ore, con l'ecoscandaglio ed il GPS cartografico sempre in funzione. Le profondità ideali sono quelle che spaziano in un range che va dai 30 fino ai 40-50 metri, in zone ricche di rocce, franate di scogli, maciotto e fondali misti tra scogli e posidonie. I periodi migliori sono quelli della tarda estate ed autunno fino agli inizi dell'inverno. Durante i periodi "freddi" possiamo localizzare i nostri predatori su fondali maggiori di oltre 60 metri di profondità.
La canna per la ricciola
Per la pesca della ricciola, si procede come per il dentice: stesso innesco, stessa velocità tranne che
dovremo ridurre la zavorra e far navigare a mezz'acqua la nostra esca, procedendo al recupero della lenza con alcuni giri di manovella, appena il piombo giunge sul fondo.
L'azione di pesca
Se nel momento in cui siamo in pesca, navigando a circa 1,5 nodi orari, il dentice preda l'esca, la canna dà un leggero sussulto, ben avvertibile dal multifibra. A questo punto è necessario essere vigili e pronti per cedere un paio di metri di lenza per far consumare bene l'esca precedentemente "assaggiata" e poi... ferrare! Se il nostro amico inizia a combattere, cerca disperatamente di guadagnare il fondo e possibilmente di tranciare il finale contro gli scogli. E' necessario quando si ferra il pesce, staccarlo decisamente dal fondo e cercare di guadagnare il largo dalla secca manovrando la barca. Se così avviene, bontà per noi, il pesce, dopo un paio di violente fughe, si lascia recuperare passivamente fino a giungere sottobordo con il ventre in superficie e un ampio guadino ci assicurerà l'ambita "cena" con gli amici. Se invece di essersi allamato un dentice ci sarà una ricciola, e magari, una di quelle di taglia cospicua, sarà dura! Nel senso che il pesce farà delle fughe repentine e stressanti in modo continuo da mettere alla prova sia la nostra attrezzatura che le nostre emozioni. Anche la ricciola durante le prime fughe, dovremo forzarla con la canna, ma non troppo e cercare di portarla fuori dagli anfratti rocciosi. E' un'instancabile ed indomita combattente.
Ci tiene in ansia fino a quando giunge sottobordo, dopodiché un robusto raffio, ci assicurerà l'agognata preda alla quale dedicheremo doverosamente una foto ricordo.

giovedì 27 gennaio 2011

Marina di Portisco

Marina di Portisco, situato nel Golfo di Cugnana, una delle più belle località tra Porto Cervo e Porto Rotondo, vanta il record di porto turistico con la banchina maxi yacht più ampia e con i fondali più profondi di tutta la costa, grazie anche ai suoi 589 posti barca fino a 90 metri, ben protetti da un molo di sopraflutto a tre bracci e da un molo di sottoflutto a gomito.
Qui potrete contare su privacy, sicurezza ed eccellenza dei servizi, oltre che su un ambiente naturale spettacoloso: il Marina si trova, infatti, incastonato nella macchia mediterranea, e gode di profumi e panorami davvero ineguagliabili.
Da sempre Bandiera Blu d'Europa per il mare e i fondali incontaminati, il porto turistico è la meta ideale per le crociere in Costa Smeralda, ma è anche un'ottima base per salpare alla volta della Madallena, di Tavolara e della Corsica, oltre che delle isole di Cavallo e Lavezzi.
Anche l'entroterra non è da meno, e offre panorami di cime granitiche, maestose querce da sughero e numerosi siti archeologici.
Portisco è il punto di fusione tra la natura incontaminata della Sardegna e la mondanità tout court; in banchina e a terra il diportista potrà approfittare di ogni tipo di servizio utile: bunkeraggio per gli yacht, assistenza tecnica e refitting, assistenza sommozzatori, Ship Chandler, diving center, noleggio imbarcazioni, auto e moto, rete wi - fi ed internet point, albergo, bar ristoranti e market. Inoltre, la vicinanza all'aeroporto di Olbia e all'eliporto privato consentono un veloce e comodo raggiungimento del Marina in qualsiasi momento dell'anno.

Caratteristiche tecniche del marina:
Orario di accesso: continuo - contattare il Marina sul canale VHF 69.
Fondali in banchina: da 2 a 10 metri
Radio: VHF canali 69 e 16 (solo emergenza)
Lunghezza massima in transito: 100 metri
Venti: Maestrale prevalente
Traversia: Maestrale/Scirocco
Fari e fanali: 1155.4 (E 1009.5) - fanale a lampi verdi, periodo 4 sec., portata 5 mn, sul molo di sopraflutto; 1155.5 (E 1009.52) -fanale a lampi rossi, periodo 4 sec., portata 3 mn, sul molo di sottoflutto.


Per informazioni

Marina di Portisco S.p.A.
Strada Panoramica "Costa Smeralda" Km.0,100
Loc. Portisco - C.P. 134 - 07026 Olbia (OT)
Tel. +39 0789 33520 - Fax +39 0789 33560
www.marinadiportisco.it

L'organizzazione industriale dei moderni Cantieri Nautici



Il tema che tratteremo questo mese è tanto delicato quanto importante. In un mercato che segue un trend di numeri più bassi e standard qualitativi più elevati, è - per ogni cantiere - fondamentale organizzare la propria produzione in modo tale da soddisfare le sempre maggiori richieste dei clienti e - nel contempo - fare utili, nonostante volumi di vendite minori.
Questo è un problema che, a mio parere, tutti i cantieri avvertono e - ovviamente - tentano di risolvere, ma non sempre risulta semplice trovare la soluzione.
Fra l'altro, l'errata convinzione che si possano avere degli utili rilevanti solo con considerevoli volumi di imbarcazioni prodotte, demoralizza ancor di più i costruttori e ne distoglie l'attenzione dal focalizzare possibili azioni correttive per ottenere dei buoni risultati realizzando pochi prodotti,ma di eccellente fattura, per accontentare gli afficionados della nautica da diporto.
Altre volte, invece, si crede di poter trovare una soluzione in particolari tecniche di costruzione, ma anche questo non è sempre vero. Per chiarire quanto affermo, farò un esempio concreto.
Spesso alcuni dei miei clienti mi chiedono di ingegnerizzare i loro reparti produttivi inserendo nel proprio contesto una tecnologia sotto-vuoto, un RTM light, una compattazione 'a sacco', o un'eventuale infusione.
Nel momento in cui visito il cantiere, tuttavia, mi accorgo che probabilmente se andassi ad inserire la tecnologia nel momento in cui mi viene richiesta, farei più un danno che una cosa giusta.
In altri termini, quando vado a fare un'analisi dello stato dell'arte della struttura produttiva, mi accorgo che - probabilmente - il cantiere non è ancora pronto per affrontare un discorso di innovazione tecnologica, poiché tanta altra strada deve essere percorsa per poter effettuare un discorso di questo tipo.
Il 'segreto', invece, sta tutto nell'organizzazione del lavoro, e prescinde dal tipo di tecnica adoperato.
Quest'ultima, difatti, va considerata 'un plus' e non - come molti tendenziosamente pubblicizzano - come una 'manna' che risolve tutti i problemi.
In altri termini, le eventuali soluzioni al problema a cui abbiamo accennato, vanno ricercate in una più generale 'RIORGANIZZAZIONE AZIENDALE' e - pertanto - investiranno (in un logica di integrazione delle competenze) una moderna gestione della produzione, della logistica, degli acquisti e del Magazzino. Nel nostro paese (che resta - comunque - uno dei migliori produttori di imbarcazioni) esistono diverse centinaia di cantieri nautici, ma - come nel resto del mondo - le aziende che possono vantare un'organizzazione di tipo realmente INDUSTRIALE sono ben poche.
Al contrario esistono svariate realtà con un'organizzazione tuttora di tipo ARTIGIANALE che ancora molti passi possono ( e devono ) effettuare per poter mirare ad avere dei rendimenti di tipo industriale.
Volendo effettuare una statistica fra i cantieri nautici

i) L'organizzazione Industriale è praticata nel 5-10 % dei casi
ii) L'organizzazione Semi-Industriale è praticata nel 10-15% dei casi
iii) L'organizzazione Semi-Artigianale è praticata nel 20-25 % dei casi
iv) Tutto il restante (circa il 50% dei casi) è ancora 'imprigionato' in un'organizzazione di tipo artigianale.

Bene. Il focus del problema sta tutto qui, ossia nell'effettuare quei passi (graduali) che ci permettano di riorganizzare le nostre strutture in termini più moderni e con maggiori efficienze.
Attenzione però: quando parlo di (ri)organizzazione industriale o semi-industriale non faccio riferimento all'acquisto di costosi macchinari o impianti ( questo riguarda solo la fase finale di un lungo processo di evoluzione ), ma semplicemente alla capacità di massimizzare le efficienze di cantiere, minimizzando quelli che sono gli sprechi di mano d'opera, di materiali strutturali, etc.
Cerchiamo di capire un pò meglio questi concetti.
Nella produzione artigianale gli operatori lavorano un prodotto che risulta 'unicò, difficilmente ripetibile e - soprattutto - che è forte funzione della bravura delle maestranze impiegate.
L' incidenza delle ore di Mano d'Opera, inoltre, può essere elevata o comunque superiore alla Mano d'Opera Minima Richiesta e - allo stesso modo - l'impiego di materia prima può essere elevata o comunque superiore ai Quantitativi Minimi Richiesti.
Ne consegue che, ad oggi, la produzione artigianale - pur presentando l'indiscutibile vantaggio di una peculiare ed elevata flessibilità produttiva - reca con sé una deleteria variabilità dei costi aziendali che non permette al costruttore di pianificare, programmare e quindi produrre con la consapevolezza di Target e Rendimenti assegnati

Il Sistema di Produzione Industriale - invece - è una innovazione economica del Sistema di Produzione Artigianale che sfrutta essenzialmente due principi, ossia:

a) Il Principio di Standardizzazione
b) L'annullamento della variabilità discrezionale dei costi di produzione

Si noti, che il Sistema di Produzione Industriale, è stato definito un' innovazione economica e non un' innovazione tecnica.
La ragione di ciò sta nel fatto che il risparmio di tempo ed i guadagni in termini di produttività ed efficienza devono essere principalmente funzione di un corretto sistema di funzionamento aziendale.
La tecnologia impiegata, difatti, come dicevamo all'inizio deve essere considerata semplicemente un plusvalore.
Così facendo, i cantieri che decidono di far evolvere il proprio tipo di organizzazione, lo fanno con la giusta gradualità, e - soprattutto - con precisi strumenti di tipo gestionale, organizzativo ed infine tecnico, riescono sempre a raggiungere il risultato di aver prodotto delle buone imbarcazioni (in grado di accontentare anche i clienti più esigenti ) senza dover rinunciare ai (dovuti e necessari) margini che ne permettano non solo la sopravvivenza, ma la sana crescita ed evoluzione aziendale.

mercoledì 26 gennaio 2011

Sacs Strider 9

Con due fuoribordo da 250 cavalli e andature di crociera superiori ai 40 nodi, il Sacs Strider 9 è divertente, sicuro ed in grado di raggiungere in tutta tranquillità anche le mete più distanti.
Christian Grande ha firmato la coperta e ha caratterizzato la consolle di questo modello con uno sguardo aggressivo e intrigante.
Lo Strider 9 ospita a bordo uno spogliatoio, la toilette e il mobile cucina: tutto ciò che serve per vivere comodamente un'intera giornata a bordo, oltre al prendisole prodiero, con una lunghezza di 3 metri, e a quello di poppa, che si sviluppa su una superficie di 5 metri quadrati.
Sotto i cuscini di poppa si nasconde il tendalino parasole: si estrae come la capote di una spider ed è sempre pronto all'uso per proteggere tutto il living dai raggi del sole.
Questo modello è fornito anche di tre grandi gavoni utili per stivare attrezzature per la navigazione e gli sport acquatici; inoltre la postazione di guida è ergonomica e perfetta sia per la guida da seduti che per quella in piedi, in modo da poter essere funzionale per ogni tipo di mare e di divertimento che vorrete affrontare.
La cura per i dettagli e le rifiniture, infine, sottolineano ancora una volta la capacità di Sacs di creare mezzi pneumatici di indiscutibile eleganza e qualità.


Scheda Tecnica
Lunghezza ft 9,07 mt
Larghezza ft 3,10 mt
Diametro tubolari 60 cm
Capacità serbatoio carburante 400 lt
Capacità serbatoio acqua 40 lt
Peso circa 1.500 Kg
Persone trasportabili 22
Motorizzazione massima 2 x 250 cavalli
Velocità massima 55 nodi
Categoria omologazione CE B
Prezzo € 74.700 (Iva e motori esclusi)

Per informazioni

Sacs s.r.l.
Via Edison, 5
20080 Zibido S. Giacomo (MI)
Tel. +39 02 90005100 - Fax 02 90003850 www.sacsmarine.it
info@sacsmarine.it

Makò 58


Il nuovo Makò 58 si rivolge espressamente a tutti coloro che non amano lo stile Zar, ma che ne apprezzano la carena e l'innegabile qualità costruttiva. È un prodotto che punta ad accaparrarsi un'ulteriore fetta di mercato grazie ad un prodotto tradizionale ma al contempo innovativo ed esteticamente molto gradevole.
Presentato in anteprima al 50° Salone Nautico di Genova, il Makò 58 porta orgogliosamente il nome del For-Sea Makò prodotto tra gli anni '80 e gli anni '90 ma è ben distante dall'essere un remake.
La grande novità del Makò 58, rispetto allo stile che ha reso famoso Zar, è la presenza dei tubolari anche nella zona prodiera, che rendono il battello più tradizionale senza per questo rinunciare alla tecnologia e all'innovazione Zar.
È un battello resistente, naturale e morbida come il tessuto di cui porta il nome e presenta, inoltre, un cavallino di prua molto pronunciato che sicuramente si farà notare sul mercato.
È indubbiamente un gommone sportivo, e lo si può facilmente capire dalla forma dei tubolari e dalla distribuzione dei pesi, ma non per questo rinuncia alla qualità, alla ricercatezza e alla cura dei dettagli tipica di tutte le produzioni Zar.
Le carattersitiche specifiche del Makò 58 sottolineano ancora una volta l'attenzione che Zar mette nei suoi progetti per realizzare dei prodotti innovativi ma anche e soprattutto funzionali.
L'intero battello è disseminato di gavoni ampi e capienti che vi consentiranno di trovare posto a tutto ciò che desidererete portare a bordo e nella zona posteriore è stato posizionato un comodo prendisole con schienale abbattibile per i vostri momenti di relax.
La consolle è biposto e dotata di timoneria meccanica, timone inox e due vani interni con sportello, oltre ad un ulteriore gavone sotto al divano del sedile anteriore.
Una comoda scaletta di risalita a scomparsa renderà facile e sicuro il rientro a bordo dopo un bagno rinfrescante, senza però intralciare o occupare inutilmente spazio.
Per quanto riguarda gli accessori opzionali, a richiesta sarà possibile installare un impianto doccia con serbatoio acqua da circa 60 litri posto proprio sotto il piano di calpestio. Inoltre, è disponibile anche un roll-bar ribaltabile in acciaio inox con luci di via, luci di fonda e tromba.
A completare l'offerta degli optional, che comunque comprendono molti altri accessori rispetto a quelli qui descritti, troviamo la piastra inox con musone per un'eventuale installazione del verricello elettrico.
La cura artigianale che Formenti mette nella realizzione dei suoi battelli è una sorta di firma che caratterizza questi prodotti sin dalla fine degli anni '70, quando, grazie al sostegno del padre Giuseppe, Piero Formenti ha trasformato la propria passione per il mare in un'iniziativa aziendale. Oggi, una seconda generazione Formenti, nella persona del giovane Luca, si affianca in questa avventura, rivestendo il ruolo di organizzatore e gestore di produzione e fornitori, permettendo così a Piero di occuparsi dello sviluppo di nuovi prodotti e dell'ampliamento dei mercati. Nel 2009 la Ditta Formenti è conferita nella Newco Zar Formenti srl, dando vita ad una nuova società che da Settembre ha la propria sede in una nuova Palazzina Servizi ampia e ricca di spazi dedicati agli uffici aziendali e ai dipendenti.
La filosofia di base di ZAR Formenti è la passione per i gommoni e per la qualità del prodotto, e ciò ha portato negli anni a scegliere una strategia di ricerca e sviluppo attraverso l'utilizzo dei migliori materiali e delle tecnologie più avanzate.
Negli anni '90 ZAR Formenti è stata artefice di un progetto quanto mai innovativo e rivoluzionario, fin da subito brevettato in Italia e in Europa, che ha manifestato ancora una volta il perfetto equilibrio di competenze e il clima di interscambio che c'è nel gruppo di progettisti composto da Ambrosini, Formenti e Pincelli.
L'originalità del "progetto Zar", che vanta ben 4 brevetti internazionali, integra caratteristiche inconciliabili in un gommone, come eccezionali doti di navigazione, abitabilità e design unici, soluzioni che rendono ogni gommone ZAR Formenti un battello ricco di comfort e in grado di vivere il mare con lo stile del Family Life.
Oggi, i battelli ZAR Formenti sono presenti nei maggiori mercati europei e convogliano in un unico prodotto sia le doti di affidabilità, abitabilità e comfort ricercate dai gommonauti più tradizionali, che la carena filante, le prestazioni elevate, i tunnel tra tubolari e carena che invece soddisfano i puristi del gommone, che contano sull'affidabilità del mezzo in velocità e con mare formato.


Scheda Tecnica
Lunghezza f.t. 5,80 mt
Larghezza f.t. 2,54 mt
Lunghezza interna capestabile 4,70 mt
Larghezza interna capestabile 1,90 mt
Larghezza intertubolari 1,40 mt
Diametro tubolari 56 cm
Compartimenti stagni 5
Peso del battello a secco 480 kg
Motorizzazione max cv 150 consigliata cv 40/90
Portata persone 10
Categoria omologazione CE C


Per informazioni

Zar Formenti Srl
Loc. Vigna della Pace, 2/2
Motta Visconti (MI)
Tel. +39 02 90000788 - Fax +39 02 90001850
www.zar-formenti.com - info@zar-formenti.com

lunedì 24 gennaio 2011

Jeanneau Sun Odissey 439

Il nuovo Jeanneau Sun Odissey 439, che sarà lanciato in occasione del prossimo Salone Nautico di Parigi, si fa subito riconoscere come appartenente alla linea Jeanneau Sun Odyssey grazie alle linee dinamiche e al numero di oblò e finestre dai bordi smussati che concorrono a creare un design pulito e potente al tempo stesso.
Ma ad uno sguardo più attento non potrà sfuggire il ponte innovativo e completamente ripensato in grado di rendere facile la navigazione in qualsiasi condizione di mare.
Le caratteristiche principali di questa barca a vela sono la velocità, la facilità di manovra e la qualità indiscutibile degli interni.
Le doti di navigabilità sono ovviamente più apprezzabili in condizioni di mare aperto.
Per soddisfare le esigenze di ogni armatore e marinaio e per regalare il massimo piacere di navigazione sono stati pensati diverse impostazioni del piano velico, ciascuna delle quali, comunque, garantisce eccezionale stabilità e controllo in ogni condizione, tra cui una prima versione vengono proposte una grande randa e un genoa con sovrapposizione del 105%, una seconda versione si propone un'avvolgiranda, per un'impostazione più rilassata, e una terza versione è completamente votata alle performance e propone una randa full-batten e genoa sovrapposta al 140%.
Se poi il vento dovesse farsi desiderare, un potente motore Yanmar da 54 hp riesce a spingere l'imbarcazione fino ad 8 nodi.
Una strategia di innovazione completa ha portato al completo ripensamento della struttura del ponte principale: tutte le vele vengono ricondotte alla doppia postazione del timone, in modo da lasciare sgombro il passaggio.
A richiesta sono disponibili i nuovi argani Harken's che renderanno le manovre divertenti ma al tempo stesso sicure.
Al centro del pozzetto spicca un grande tavolo che, quando è chiuso, lascia completamente libero il passaggio per garantire maggiore sicurezza nelle operazioni di manovra; inoltre a bordo sono disponibili numerosi armadi e spazi di stivaggio per poter riporre ordinatamente qualsiasi cosa vogliate portare con voi durante la vostra crociera.
Il design degli interni si rifà allo stile pulito e lineare degli esterni e punta molto sull'accostamento delle ricche finiture dei legni con i dettagli studiati e realizzati con cura quasi maniacale.
I corrimano e le maniglie il legno massello rivestite in pelle danno un tocco di eleganza e classe anche a quei dettagli dedicati esclusivamente alla sicurezza; per sottolineare l'accurata ricerca dei materiali e l'eleganza dell'intera imbarcazione si è scelto un teak tradizionale accostato ad un parquet di rovere chiaro.
L'eccezionale luminosità è portata dagli otto oblò e dagli undici osteriggi a filo, che consentono alla luce naturale di entrare e diffondersi in ogni angolo, regalando un ambiente accogliente ed elegante. Per i layout interni sono disponibili due versioni; nella prima ci sono tre cabine, quella di prua arricchita da una comoda seduta con scrivania e da numerosi spazi di stivaggio, mentre nell'altra versione è possibile avere quattro cabine, di cui una cabina armatoriale e una destinata all'equipaggio, con due cuccette singole.
Tutti i layout dispongono di due bagni, ciascuno con doccia separata.
Il Sun Odissey 439 è l'imbarcazione perfetta per il marinaio esigente, che vuole prestazioni eccellenti e massimo confort senza dover rinunciare alla facilità di gestione.


Scheda Tecnica
Lunghezza f.t. 13,34 mt
Lunghezza scafo 12,99 mt
Larghezza scafo 4,24 mt
Dislocamento a barca scarica 2850 kg
Pescaggio standard 2,2 mt
Capacità serbatoio carburante 200 lt
Superficie velica totale standard 93.3 m²
Capacità serbatoio acqua 530 lt
Cabine 4
Motorizzazione 54 hp
Categoria di navigazione CE A10
Architetti/Progettatori P. Briand / Jeanneau Design

Per informazioni

JEANNEAU
BP 529
85505 Les Herbiers cedex - Francia
Tel.: (33) 02 51642020
Fax (33) 02 51673765
www.jeanneau.com

mercoledì 19 gennaio 2011

Beneteau SENSE 50

Il Cantiere Beneteau rinnova la propria gamma con la creazione di Sense, una nuova linea di barche a vela in grado di offrire una qualità di vita a bordo inedita ed un comportamento marino con pochi rivali.
A partire da quest'anno, saranno presentati due modelli, un 50 piedi ai Saloni d'Autunno e un 42 piedi al Salone Nautico di Parigi in dicembre 2010.
Il Sense 50 è organizzato in tre grandi aree che si sviluppano da poppa a prua e che si identificano con una zona dedicata alla vita all'aperto, composta dalla piattaforma bagno, dalla postazione di timoneria e da un ampio pozzetto, una zona dedicata alla vita diurna, composta da quadrato e cucina, e la zona notte a prua con le camere e le toilette.Il pozzetto è una delle innovazioni Beneteau a bordo del Sense 50: è, infatti, ribassato in modo da far mantenere le linee slanciate ed eleganti all'intera imbarcazione e da garantire un accesso al mare e al quadrato quanto mai facile e sicuro.
Tutti gli spazi sono liberi e sicuri, senza ingombri pericolosi e esteticamente sgradevoli; inoltre, posto proprio al di sotto, è disponibile un locale tecnico che, a richiesta, può essere trasformato in cabina supplementare sui Sense a partire dai 50' in su.
A separare il pozzetto e il salone troviamo solo 3 gradini con un'inclinazione di 45° che garantiscono comodità e sicurezza, anche grazie ai numerosi tientibene e falchette che rendono la circolazione più protetta. In questo passaggio l'esterno e l'interno si fondono grazie all'ampia vetrata e alle aperture laterali su entrambi i lati della discesa, che rendono tutto l'ambiente arioso e luminoso.
C'è anche una vasta possibilità di personalizzare il layout interno con 2 cabine, 2 toilette e, a scelta, una 3ª cabina o uno studio che possono adattarsi ai vari desideri dell'armatore.
Tutte le cabine, sia l'armatoriale che le VIP, sono dotate di bagno con doccia separata e sono poste tutte verso prua per essere lontane dai rumori della banchina e del pozzetto, al di sotto del quale sono raggruppate tutte le attrezzature, gli impianti e gli equipaggiamenti, e per garantire la giusta privacy a tutti gli ospiti a bordo. Il punto di scotta randa è fissato su un rollbar fisso, in modo da lasciare libera la discesa; inoltre Sense 50 dispone in opzione di una porta d'entrata motorizzata, di tavoli e oscuranti elettrici, di una TV LCD led 32' a scomparsa, di una stazione di ricarica e di numerosi altri equipaggiamenti. La gamma Sense è stata concepita per adattarsi alle tecnologie più innovative: propone infatti la propulsione ibrida ed è in grado di offrire all'armatore e ai suoi ospiti il massimo piacere e il massimo confort in navigazione. Il design della carena offre una performance massimale verso i 15° di sbandamento invece dei 20° abituali, garantendo così spostamenti in navigazione più semplici e sicuri. Gli interni sono al contempo estremamente eleganti e funzionali: Sense 50 presenta pagliolato stratificato " quercia chiara ", tessuti homestyle, piani di lavoro in resina di sintesi che integrano i lavelli; a completare l'offerta, numerosi equipaggiamenti high tech che consentono anche di installare funzioni "nascoste", per nascondere fornelli, TV e sedute quando non vengono utilizzati. La gamma Sense è disponibile in 2 tipi di allestimenti, che già nel nome richiamano suggestioni e immagini di bellezza e comfort: inspiration e sensation, entrambe dal comportamento marino eccezionale e dalla qualità innegabile.


Scheda Tecnica
Lunghezza scafo 14,98 m
Larghezza max 4,86 m
Dislocamento a vuoto 14150 g
Pescaggio GTE 2,10 m
Pescaggio PTE 1,70 m
Superficie randa 63 m²
Superficie genoa 59 m²
Motorizzazione 75 CV
Capacità carburante 415 lt.
Capacità acqua dolce 530lt
Architetto Berret - Racoupeau
Designer Nauta Design
Categoria di navigazione CE A8 - B9 - C14


Per informazioni

beneteau italia srl
Via Puccini, 15
43100 Parma
Tel. +39 0521 243200 - Fax +39 0521 243220
www.beneteau.com - info@beneteauitalia.it

Aquariva by Gucci

L'Aquariva by Gucci è l'originale frutto della collaborazione tra Gucci, Riva e l'Officina Italiana Design, un modello personalizzato da Frida Giannini, Direttore Creativo di Gucci, che concorrerà a rendere davvero speciale il 90° anniversario di Gucci nel 2011. Si tratta di una collaborazione che celebra la gioia di vivere, il glamour e l'eleganza che, durante l'era della Dolce Vita, definivano un modo d'essere, uno stile di vita.
Gucci e Riva si ritrovano ad aver vissuto delle vite quasi parallele, in cui nel corso degli anni non sono cambiati i valori fondanti e la ricerca dell'eganza e della qualità. Nelle parole di Frida Giannini: "Le barche Riva sono divenute indubbiamente una delle immagini più evocative dello stile italiano, sofisticato ed elegante". E questa ammirazione si rispecchia nel rispetto del progetto originale di design e forme di Aquariva: lo scafo di Aquariva by Gucci è in vetroresina verniciata nel bianco lucido tipico di Gucci, mentre il mogano riveste cruscotto, coperta, piano di calpestio del pozzetto, portello copritendalino e bottazzo come nella migliore tradizione del marchio Riva. La tappezzeria e le parti tessili presenti a bordo presentano l'emblematica stampa Guccissima e il cotone bianco Gucci, mentre un tono ironico è dato dalla banda verde-rosso-verde tipica di Gucci che delimita la linea di galleggiamento.
A completare la personalizzazione, il parabrezza in cristallo con tonalità verde.
I due motori Yanmar da 380 hp garantiscono performance eccezionali anche grazie all'innovativo cambio a due velocità a gestione elettronica e permettono a questo yacht di raggiungere una velocità di 41 nodi. Aquariva by Gucci è stato presentato in due eventi molto importanti: il Salone Nautico Internazionale di Cannes e la Settimana della Moda di Milano, a testimoniare l'unione di intenti di queste due grandi aziende che possono sembrare così diverse tra loro ma che in realtà rappresentano l'espressione perfetta dello stile e dell'eleganza italiana.


Scheda Tecnica
Lunghezza f.t. 10,07 mt
Lunghezza di costruzione 9,92 mt
Lunghezza al gall. (a pieno carico) 8,40 mt
Larghezza massima 2,80 mt
Immersione sotto le eliche (a pieno carico) 0,96 mt
Dislocamento a pieno carico 6,69 ton
Persone trasportabili 8
Capacità serbatoio carburante 480 lt
Capacità serbatoio acqua 130 lt
Motorizzazione 2 x Yanmar 6 LY3/UTP - 380
Potenza 380 mhp/279 kW a 3300 giri/min
Velocità massima 41 nodi
Velocità di crociera 36 nodi
Categoria di omologazione CE B


Per informazioni

Riva Spa - A Ferretti Brand
Via Predore 30 - 24067 Sarnico (BG)
Tel. +39 035 910202 - +39 035 9240111
Fax +39 035 911059
www.riva-yacht.com - info@riva-yacht.com

Portofino 11 Spider

Il Portofino 11 Spider arriva dopo le acclamate versioni flybridge, coupè e fisherman e certamente raccoglierà tanti successi come già hanno fatto i modelli precedenti del cantiere ligure.
Questo modello racchiude in se qualità, potenza, eleganza e grandi spazi. Grazie al design moderno, alle linee armoniose e alle giuste proporzioni il Portofini 11 Spider si presenta come un'imbarcazione sportiva ma allo stesso tempo di classe.
Le prestazioni sono eccellenti grazie alla motorizzazione che prevede 2 potenti propulsori IPS Volvo Penta turbo diesel. Il sistema di propulsione garantisce una maggiore accelerazione, una velocità massima più elevata e una migliore manovrabilità, riducendo i consumi fino addirittura al 30%. Questo può accadere grazie alle eliche controrotanti rivolte in avanti che prendono l'acqua viva e trasformano la potenza dei motori in spinta propulsiva orizzontale ad alto rendimento.
Il comfort è eccezionale, grazie alla cura delle lavorazioni, al minimo rumore dei motori e all'assenza di vibrazioni. Anche la manovrabilità è resa agevole dalle leve del comando, che agiscono elettronicamente e trasmettono ordini precisi e senza trascinamenti; inoltre il joy-stick integrato con sistema IPS rende le operazioni di manovra divertenti e semplici da eseguire.
A ulteriore garanzia di sicurezza ed affidabilità, basta ricordare che IPS e joy-stick sono ideati, realizzati, assistiti dalla stessa azienda, la Volvo Penta.
Tutti gli interni godono di legni pregiati e cura artigianale, che si ritrovano anche nella dinette aperta, la quale, insieme al pozzetto, va a creare un open space con divano e tavolo sulla destra (facilmente trasformabile in letto) e cucina attrezzata sulla sinistra. La zona della dinette può essere protetta da una capote che, abbassandosi con movimento pratico e veloce, può costituire anche un'efficace protezione notturna.
La cabina ospiti è arredata con due letti sovrapposti, bagno e doccia. Di fronte a questa troviamo la cabina armatoriale con un grande letto matrimoniale e arredi pensati sia per l'eleganza e l'estetica, che per la praticità d'utilizzo.


Scheda Tecnica
Lunghezza omologazione 9,48 mt.(natante)
Lunghezza f.t. 11,47 mt
Larghezza 3,54 mt
Dislocamento P.C. 8,50 ton
Portata persone 10
Posti letto 4+2
Capacità serbatoio acqua 350 lt
Capacità serbatoio carburante 750 lt
Motorizzazione Volvo IPS 350 n. 2 x 260 HP
Volvo IPS 400 n. 2 x 300HP
Velocità massima (con mot. max) 34 nodi
Categoria di omologazione CE B


Per informazioni

portofino marine
Porto Turistico di Lavagna - Box 17
Tel. +39 0185 301004 Fax +39 0185 1754987
www.portofinomarine.com info@portofinomarine.com

martedì 18 gennaio 2011

Ferretti 720 Project



Il Ferretti 720 Project conferma ancora una volta la costante ricerca del Gruppo Ferretti per un prodotto che sia icona di stile, lusso e tecnologia. Nelle parole di Alessandro Tirelli, Brand Manager Ferretti Yachts, il progetto del Ferretti 720 Project trae origine dal concept di cui il Ferretti 800 è stato capostipite "ovvero la capacità di creare un equilibrio tra lo stile classico-contemporaneo di Ferretti Yachts ed un gusto per gli interni moderno unito ad un design esterno di grande impatto".
Lo Studio Zuccon International Project ha curato il progetto della sovrastruttura e degli interni; mentre l'AYT (Advanced Yacht Technology) del Gruppo Ferretti ha sviluppato, come da tradizione, la progettazione della carena e della propulsione oltre a ogni aspetto tecnico-ingegneristico a bordo.
Il Ferretti 720 Project è uno yacht dalle linee esterne accattivanti caratterizzato, tra le altre cose, da una vetrata continua che corre lungo il ponte principale. I volumi interni sono generosi e ben organizzati, grazie soprattutto alle dimensioni ragguardevoli: ben 22 metri di lunghezza per quasi 6 di larghezza.
Il pozzetto si presenta come un vero e proprio salotto all'aperto, arricchito dal pavimento in teak e da un grande tavolo in grado di ospitare comodamente 8-10 persone. Il salone sfrutta la larghezza dello scafo e ciò consente una suddivisione dello spazio in un'area living, con divano, poltrona e tavolino basso, e un'area dining, con tavolo in cristallo e sedute fino a otto ospiti.
L'intelligente alternarsi di mobili bassi e ampie vetrate dona al tutto un equilibrio invidiabile, senza però far mancare nulla dal punto di vista della funzionalità. Anche nella scelta dei materiali si è puntato al lusso e allo stile: tutti i mobili sono in rovere "grey", mentre i colori naturali si esprimono nell'ampio utilizzo del laccato "brown-grey" per tutti i dettagli: i contenimenti del mobilio, le cornici delle finestre, le pannellature delle pareti, i tessuti del divano, il cristallo del tavolo e della parete scorrevole che isola il salone dalla zona di prua. A richiesta dell'armatore è disponibile una parete scorrevole di cristallo che consente di isolare il salone dal resto degli ambienti del ponte principale; più avanti, un disimpegno da accesso alla plancia e alla cucina, completamente attrezzata, che comunicano tra loro attraverso una porta scorrevole. La comoda dinette posta di fronte alla cucina può fungere anche come zona carteggio, e la postazione di guida gode della massima visibilità grazie alla vetrata continua laterale e di prua; sulla sinistra si apre la porta verso l'esterno, in modo da consentire all'equipaggio di accedere alla zona galley-pilot house senza attraversare il salone. La zona notte ha uno dei suoi punti di forza grazie alle altezze e all'abitabilità degli ambienti: la cabina armatoriale, posta al centro, gode del baglio massimo, è illuminata da grandi finestre ed è arredata pensando sia al lusso che alla funzionalità; la sala da bagno sfrutta tutta la lunghezza della cabina e ha un'ampia doccia separata da pareti in cristallo. Oltre a tutto ciò, nella cabina armatoriale troviamo un confortevole divanetto, uno spazioso guardaroba calpestabile, un mobile basso contenitore e un TV LCD integrato a parete. Proseguendo verso prua troviamo due comode cabine con letti doppi e la cabina VIP, tutte dotate di bagno privato e doccia separata. La zona equipaggio è completamente separata dalla zona dedicata all'armatore e ai suoi ospiti, in modo da rendere le manovre agevoli e sicure ma al tempo stesso di garantire a tutti la giusta privacy.


Scheda Tecnica
Lunghezza f.t. 21,79 mt
Lunghezza di costruzione 21,48 mt
Lunghezza al galleggiamento 19,56 mt
Larghezza 5,70 mt
Immersione sotto le eliche 1,85 mt
Dislocamento a pieno carico 56,90 t
Persone trasportabili 20
Motorizzazione 2 x MTU 10V 2000 M 92
potenza 1381 mhp / 1015 kW a 2450 g/min
2 x MTU 10V 2000 M 93
potenza 1524 mhp / 1120 kW a 2450 g/min
Capacità serbatoio carburante 5.000 lt
Capacità serbatoi acqua 990 lt
Categoria di omologazione CE A

Per informazioni

Ferretti S.p.A.
Via Ansaldo, 5/7
47100 Forlì
Tel. +39 0543 787511 - Fax +39 0543 473069
www.ferrettigroup.com

Azure 275 Cruiser

L'Azure 275 Cruiser vanta una manovrabilità e un'affidabilità davvero sorprendenti, soprattutto grazie al sistema StraightTrac e alla carena con deadrise da 17,5 gradi.
La carena a V profonda gode di un innovativo sistema chiamato Sound Soppression System che gestisce il distacco dall'acqua al fine di evitare rumori e vibrazioni.
Le performance sono invidiabili e se a basse velocità mantiene ugualmente la rotta, è con le alte velocità che ci si diverte di più e ci si rende conto dell'estrema precisione di navigazione che questa imbarcazione sa regalare.
La cura dei dettagli e la qualità dei materiali utilizzati è innegabile: a prua, l'ampio prendisole può essere integrato grazie ad un sedile convertibile che può facilmente essere trasformato anch'esso in prendisole; il sedile di guida è grande e comodo e ha la possibilità di ruotare di 180° andando a formare così, insieme al divanetto e al tavolino a scomparsa, una pratica dinette all'aperto.
La plancia di comando è elegante e completa, anche nell'impostazione, ricorda molto da vicino il mondo automobilistico.
Il pozzetto è attrezzato con impianto doccia, lavello e tavolo integrato. Tutti gli spazi sono ampi e perfettamente vivibili, grazie anche all'altezza di 180 cm, oltre al fornitissimo locale bagno separato.
La cucina è dotata di un ampio piano di lavoro, un lavello, un forno a microonde e un piano di cottura in vetroceramica.
A poppa troviamo una cuccetta con un ampio letto per due persone, arricchita dal rivestimento in pelle e dalla particolare illuminazione che rende l'ambiente ancora più raccolto e accogliente; a prua, una dinette facilmente trasformabile che porta il numero dei posti letto da due a quattro.
Dettaglio interessante è l'impianto stereo con controllo remoto sulla plancia e numerosi diffusori acustici che, a richiesta, può essere arricchito dal televisore LCD con impianto DVD.
Il doppio tendalino, di serie, è realizzato su un telaio tubolare in metallo, che va a creare una piacevole oasi d'ombra nella sezione centrale del pozzetto.
La motorizzazione prevista è un propulsore Mercruiser benzina o diesel.
L'Azure 275 CR ha l'aspetto di un motoscafo sportivo, ma racchiude nei suoi 8,74 metri tutto il comfort, il divertimento e la qualità che ci si può aspettare dai prodotti a marchio Azure.


Scheda Tecnica
Lunghezza f.t. 8,74 mt
Lunghezza scafo 7,60 mt
Larghezza 2,54 mt
Peso 2.950/3.152 Kg
Capacità serbatoio carburante 257 lt
Capacità serbatoio acqua dolce 98 lt
Capacità serbatoio acque nere 98 lt
Cavalli motore fino a 425 hp (317 kw)

Per informazioni

AZURE ITALIA BY BLUPASSION SRL
Viale dei Platani, 11
SS 352 Loc. Crosada
33050 S. Maria La Longa (UD)
Tel. Fax +39 0432 675391
www.azureitalia.it - info@azureitalia.it

mercoledì 12 gennaio 2011

Seduta Cero

La nuova seduta Cero della Collezione 1825 Pots In Progress di Serralunga Srl si caratterizza per la leggerezza definita dalla forma aperta. Il materiale di costruzione è LLDPE (polietilene lineare a bassa densità). L'accattivante unione tra forma e funzione lo rende un elemento scultoreo ideale per arredare l'ambiente urbano contemporaneo con stile e vitalità.
La seduta Cero è ideale sia per gli spazi interni che esterni.
Può essere facilmente spostato ed usato anche come poggiapiedi o come elemento decorativo.

Le misure sono 41x57, h 41.
Il prezzo al pubblico: a partire da 183 euro.

Per informazioni
Collezione 1825 Pots in Progress di Serralunga srl
www.serralunga1825.it

A piedi nudi con VIBRAM fivefingers®

VIBRAM fivefingers® sono le calzature che hanno rivoluzionato il modo di camminare e che hanno conquistato gli Stati Uniti in brevissimo tempo.
Si ispirano alla filosofia del barefooting, che ha come concetto fondamentale quello di non indossare calzature durante le attività quotidiane.
E proprio per seguire questa filosofia, VIBRAM fivefingers® propone delle calzature studiate appositamente per dare la sensazione dei piedi nudi, senza costrizioni di sorta. Nasce da un concetto e da un sogno che si riferisce alla straordinaria esperienza di poter camminare a piedi nudi non tralasciando la protezione: il progetto, infatti, delle VIBRAM fivefingers® nasce da anni di ricerche, test e know-how tecnico che, insieme ad una precisa progettazione e ad una realizzazione meticolosa, danno vita ad un prodotto innovativo e affidabile, caratterizzato anche dall'impiego di materiali di prima qualità.

Per informazioni
www.vibramfivefingers.com

Ad un tiro di vento con Yacht Sharing Club

Quante volte abbiamo sognato di percorrere nuove rotte, verso mete diverse dalle solite raggiunte dal porto di stazionamento? Troppe volte le condizioni del tempo ed il trasferimento dell'imbarcazione hanno relegato in un cassetto la passione per la barca.
Da oggi lo Yacht Sharing Club offre l'opportunità di poter viaggiare in piena libertà e scoprire nuovi luoghi con una semplicità mai vista prima nel mondo della nautica. Questo esclusivo Club infatti, nasce dalla brillante idea di un gruppo di armatori, per risolvere le tipiche problematiche che si verificano al momento della pianificazione di una vacanza (questioni logistiche, di tempo, condizioni meteo/marine e non meno importante, i costi di gestione elevati).
Ma quali sono i motivi che spingono un armatore ad aderire allo Yacht Sharing Club?
Lo chiediamo al Project Manager Alessandro Magnanti
“ Di motivi ce ne sono molti, primo tra tutti è il valore aggiunto, che si acquisisce aderendo a questo circuito; per noi armatori equivale quindi ad avere più barche ormeggiate e pronte all'uso, in più porti nel Mediterraneo”
Come può un armatore entrare a far parte di questo Club esclusivo?
“Semplice, a seguito di una richiesta, tramite web (al sito www.yachtsharingclub.com) dell'interessato, un nostro incaricato si occuperà di conoscere il potenziale nuovo iscritto e visionare la relativa imbarcazione a garanzia di una estrema sicurezza e qualità del servizio”.
Proprio in tema di sicurezza, lo Yacht Sharing Club come tutela l'armatore che è restio a scambiare la sua amata barca?
“Ci siamo posti come obiettivo primario, garantire la salvaguardia di ogni imbarcazione depositata. Per tutelare gli armatori agiamo attraverso tre canali:
1) mediante il personale di terra, presente in tutti i porti del circuito, che aiuterà gli armatori a svolgere le pratiche per l'imbarco e di controllare, che tutto (dai documenti alle caratteristiche tecniche) siano perfettamente in ordine e funzionanti;
2)chiedendo come cauzione la copertura della franchigia assicurativa;
3) infine, offriamo un'assistenza tecnica annua garantita con un massimale di € 10.000,00, facoltativa.”

Lo Yacht Sharing Club comunque, si impegna a selezionare con molta cura i membri del club, nonché le loro imbarcazioni. Affidare la propria barca ad uno staff altamente qualificato come quello dello Yacht Sharing Club, equivale ad avere la sicurezza di riavere la propria imbarcazione assolutamente pulita e in perfetto stato.

Per informazioni
www.yachtsharingclub.com

lunedì 10 gennaio 2011

Nannini iscritto alla Global Ocean Race 2011/12

Il trentaduenne Marco Nannini, italiano di nascita ma inglese di adozione, parteciperà alla Global Ocean Race, il giro del mondo in doppio dedicato ai Class 40, con il Class 40 Akilaria Mowgli.
Nannini è già un velista di provata esperienza, e lo ha dimostrato alla Rolex Fastnet 2007 in doppio e alla solitaria bluQube Mille Miglia Solo, oltre che con la conquista del primo posto nella propria classe alla OSTAR del 2009. ricordando quella vittoria, Nannini ha commentato: "Vincere la mia classe alla OSTAR 2009 e' stato un feeling fantastico, che ha fomentato il mio desiderio di nuove emozioni oceaniche […] Avrei preferito costruirmi un percorso piu' graduale ad un giro del mondo magari passando qualche anno nella classe Figaro, ma ho deciso di triplicare lo sforzo e salire su un Class40, che e' sicuramente la piu' dinamica delle classi d'altura di oggi, e la Global Ocean Race e' davvero la regata perfetta".
Ovviamente, la priorità in questo momento sarà quella di varare il Class 40 e iniziare a prendere confidenza con esso, a creare quel feeling che sarà fondamentale durante la regata.
Anche perché Nannini parteciperà con questa imbarcazione alla Shetland Round Britain and Ireland Race organizzata dal Royal Western, regata che partirà il prossimo 6 giugno e che vede proprio in Marco l'unico concorrente italiano.
In previsione della Global Ocean Race del prossimo anno Nannini ha cominciato a tenere gli occhi aperti, nell'eventualità che la sorte gli faccia incontrare uno o più partner adatti a questo progetto.

Per informazioni
www.globaloceanrace.com - www.marconannini.com
marco@marconannini.com

Novità dal cantiere rampage

Rampage si prepara ad affrontare quest'anno con una testimonianza di serietà e integrità: grazie alle numerose richieste arrivate anche dall'Europa, riprende a pieno ritmo la produzione che implicherà anche la reintegrazione di 100 operai che la crisi dello scorso anno aveva costretto a mettere in cassa integrazione.
Già da febbraio è disponibile 34 Express Volvo Penta IPS, ma la vera novità Rampage sarà un 37 piedi proposto in due versioni: express e "Bill Fish" (convertible); quest'ultimo, grazie alla motorizzazione Volvo Penta IPS, potrà avere due cabine separate, e sarebbe il primo fisherman statunitense di queste dimensioni attualmente sul mercato a poterselo permettere.
Verranno, inoltre, proposte la versione convertibile del 41 piedi e la versione express del 45 piedi, che fino ad ora veniva prodotta solo in versione convertibile. Quest'aria di rinnovamento riguarderà anche gli allestimenti interni che avranno, per tutti i modelli a partire dal 37 Express, la cabina armatoriale di prua separata.

Per informazioni
Pagliarini International Boats
Via S. Rocco, 11
260100 Cremona
Tel +39 0372 432548
Fax +39 0372 435287
www.pagliarini.it - info@pagliarini.it

Tacktick: Sistema velocità T034 e profondità T035

Tacktick, leader mondiale nell'elettronica e nell'alimentazione solare per l'industria, e Svama Nautica, società leader in Italia per l'importazione e la commercializzazione di prodotti per la nautica, presentano i nuovi sistemi profondità T034 e velocità T035.
Questi due prodotti, ideali per imbarcazioni fino a 35 piedi, vanno a completare l'offerta del sistema del vento T033 con il grande vantaggio di essere proposti a prezzi davvero contenuti.
Il funzionamento è quanto di più semplice e innovativo si possa immaginare: le informazioni di velocità e profondità vengono trasmesse al display, alimentato dalla batteria da 12 V della propria barca, senza bisogno di ulteriori cavi, il che consente di limitare notevolmente i rischi di problemi elettrici e di rendere ancora più sicura la navigazione.
L'istallazione è talmente semplice che non richiede neanche l'intervento di un tecnico; inoltre la lettura e la comprensione dei sistemi di Tacktick sono sorprendenti, ma questo non va certo a discapito delle prestazioni e della precisione.

Caratteristiche:
- Velocità
- Profondità
- Temperatura del mare
- Display analogico ampio e leggibile
- Display retroilluminato per navigazione notturna
- Completamente waterproof fino a 10 metri
- Semplicità di installazione e calibrazione
- Tecnologia wireless

Per informazioni
Svama Nautica
Tel. +39 0544 96 56 89 - Fax +39 0544 96 57 34
www.svama-nautica.com - www.tacktick.com
svama-nautica@svama-nautica.com

venerdì 7 gennaio 2011

Il Morgan 44 Lobster vince il premio del Croatian Boat of the Year 2010 nella categoria 41 e 45 piedi

Nell'ottava edizione del "Croatian Boat of the Year 2010" vince, nella catergoria barche a motore tra 41 e i 45 piedi, il Morgan 44 Lobster Boat. Quest'imbarcazione riprende il design delle aragostiere che negli anni Cinquanta dominavano le acque del New England. Il design dello scafo è stato curato dallo studio Besozzi-Selvetti.
Il Morgan 44 Lobster Boat ha uno stile eccezionale e si distingue per la cura nei dettagli: tessuti pregiati dai colori vivaci e un uso sapiente del legno massello.
Il premio è stato organizzato dal portale nautico croato NauCat e ha visto la partecipazione dei principali cantieri nautici a livello mondiale rappresentati nell'area croata ed è ritenuto particolarmente autorevole ed attendibile dal momento che la barche nominate nelle varie categorie sono votate dai cantieri stessi.
Morgan Yachts, il brand del Gruppo Aicon, è specializzato nella progettazione, costruzione e commercializzazione di imbarcazioni nei segmenti Dinghy, Lobster Boat e Fast Commuter.
Morgan Yachts è rappresentato in Croazia dall'Ambassador Barke Bonom, autentico portavoce del brand in tutta l'area dell'Adriatico del Nord e dell'Europa Orientale, e parte del network forte ed esclusivo di partners in tutto il mondo, che sono ambasciatori
del marchio Morgan nei propri Paesi.

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