Il comportamento dei materiali da costruzione nei confronti del fuoco è un parametro di fondamentale importanza per i progettisti ed i cantieri produttori. Oggigiorno esistono numerose normative che regolano in materia di reazione al fuoco e ai fumi, ed anche i compositi devono sottostare a questi dettami se si vuole costruire un manufatto che sia rispettoso delle direttive vigenti in materia di sicurezza. In particolare, tutti i mezzi di locomozione - che siano essi natanti, velivoli o ferroviari - devono possedere dei requisiti minimi per poter garantire ai passeggeri una certa soglia di 'tranquillità' in caso di eventuali combustioni a bordo.
La possibilità di innesco di incendi, infatti, non è troppo remota se si considera l'enorme massa di cablaggi elettrici che vengono installati a bordo di un'imbarcazione in modo particolare quando queste ultime hanno dimensioni ragguardevoli e montano - pertanto - tutta una serie di utenze specifiche per permettere una navigazione ad ampio raggio e molti giorni di permanenza a bordo.
Non solo. Non sempre i motori installati a bordo sono di tipo diesel, ma - spesso - si ritrovano nei locali macchine coppie di motori a benzina le cui esalazioni volatili non sono certo auspicabili se si vogliono minimizzare tutte le possibili fonti di innesco di incendio.
Ma cerchiamo di capire meglio che cos'è un incendio, come si innesca, e quali sono le sue caratteristiche.
Innanzitutto, si può definire l'incendio come una reazione di combustione che avviene in presenza di ossigeno, col conseguente sprigionamento energia (sottoforma di calore) e gas (più semplicemente denominati fumi).
Se si escludono le cause naturali come i fulmini, le fonti - come accennavamo prima - possono essere ricercate in un innesco di natura chimica ( reazioni di liquidi fortemente infiammabili ) oppure da scintille.
Queste ultime - a loro volta - possono provenire da fonti elettriche/elettrostatiche, da ulteriori sorgenti di fuoco o da lavorazioni 'critiche' ( come ad esempio le saldature o le smerigliature ).
Per fare un esempio pratico, se a bordo si utilizza un flessibile o una saldatrice, dovremo fare grande attenzione in quanto questi due attrezzi da lavoro emettono con grande facilità scintille incandescenti.
La possibilità di innesco di incendi, infatti, non è troppo remota se si considera l'enorme massa di cablaggi elettrici che vengono installati a bordo di un'imbarcazione in modo particolare quando queste ultime hanno dimensioni ragguardevoli e montano - pertanto - tutta una serie di utenze specifiche per permettere una navigazione ad ampio raggio e molti giorni di permanenza a bordo.
Non solo. Non sempre i motori installati a bordo sono di tipo diesel, ma - spesso - si ritrovano nei locali macchine coppie di motori a benzina le cui esalazioni volatili non sono certo auspicabili se si vogliono minimizzare tutte le possibili fonti di innesco di incendio.
Ma cerchiamo di capire meglio che cos'è un incendio, come si innesca, e quali sono le sue caratteristiche.
Innanzitutto, si può definire l'incendio come una reazione di combustione che avviene in presenza di ossigeno, col conseguente sprigionamento energia (sottoforma di calore) e gas (più semplicemente denominati fumi).
Se si escludono le cause naturali come i fulmini, le fonti - come accennavamo prima - possono essere ricercate in un innesco di natura chimica ( reazioni di liquidi fortemente infiammabili ) oppure da scintille.
Queste ultime - a loro volta - possono provenire da fonti elettriche/elettrostatiche, da ulteriori sorgenti di fuoco o da lavorazioni 'critiche' ( come ad esempio le saldature o le smerigliature ).
Per fare un esempio pratico, se a bordo si utilizza un flessibile o una saldatrice, dovremo fare grande attenzione in quanto questi due attrezzi da lavoro emettono con grande facilità scintille incandescenti.
A questo punto, le scintille o le altre possibili fonti di innesco di cui abbiamo parlato, in ambienti favorevoli al fuoco (con temperature atmosferiche superiori ai 30°) in presenza di un combustibile, fanno il resto.
Ora, il concetto di identificare il combustibile con i carburanti liquidi è pressoché errato: tale pregiudizio circoscrive il nostro stato di guardia nei confronti della presenza di benzina o affini. In realtà vengono definiti combustibili tutti i materiali 'infiammabili'. Sono pertanto dei potenziali, pericolosi combustibili : la carta, il cartone, il legno, alcune resine, le stoffe e molti altri materiali ancora.
In realtà, l'effetto del fuoco influenza la quasi totalità delle materie da costruzione utilizzate, anche se - in funzione della loro specifica 'reazione al fuoco' possono essere suddivise in classi di appartenenza.
I gruppi in cui vengono suddivisi i materiali sono sei. Un materiale di classe 0 viene considerato, praticamente, incombustibile. Un materiale di classe 6, invece, presenta il massimo grado di combustibilità.
In realtà, l'effetto del fuoco influenza la quasi totalità delle materie da costruzione utilizzate, anche se - in funzione della loro specifica 'reazione al fuoco' possono essere suddivise in classi di appartenenza.
I gruppi in cui vengono suddivisi i materiali sono sei. Un materiale di classe 0 viene considerato, praticamente, incombustibile. Un materiale di classe 6, invece, presenta il massimo grado di combustibilità.
Ritornando al discorso delle imbarcazioni, quindi, non solo quelle che contengono legno possono incendiarsi facilmente. Anzi. I natanti costruiti in composito, presentano quasi altrettanti rischi in termini di pericolosità nella reazione al fuoco.
Di fatti, le resine ( i.e. una delle classi di materiali più largamente impiegate nelle imbarcazioni ) nella misura in cui rappresentano un sotto-derivato del processo di cracking petrolifero, non possono essere certamente ritenute 'un materiale di classe 0'.
Esistono tuttavia diversi metodi per far sì che queste ultime sviluppino una certa resistenza verso il fuoco, uno dei principali è l'utilizzo di Allumina Tri Idrata come additivo. ...continua
Di fatti, le resine ( i.e. una delle classi di materiali più largamente impiegate nelle imbarcazioni ) nella misura in cui rappresentano un sotto-derivato del processo di cracking petrolifero, non possono essere certamente ritenute 'un materiale di classe 0'.
Esistono tuttavia diversi metodi per far sì che queste ultime sviluppino una certa resistenza verso il fuoco, uno dei principali è l'utilizzo di Allumina Tri Idrata come additivo. ...continua
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